Gli oggetti, dopo un periodo di stupore per il mancato allegro viavai di lettori e traduttori, hanno iniziato a scrivere racconti. Al parquet mancano le carezze dei mocassini, il campanello canta re-sol-dooo, il tavolo vive di ricordi, il divano scrive haiku, il citofono fa scherzi. In una stanza della foresteria prendono vita scarpe in odore di santità.