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L'ombra del passato comincia fotografando - da qui il carattere tutto analogico del mondo deleddiano - il vicinato di un piccolo paese della bassa padana. Una delle qualità maggiori riconosciuta alla Deledda è il piglio figurativo, ma in questo libro viene fuori anche la scultrice. Ogni protagonista è colto nella sua fisicità, nel suo aspetto, nella sua forma. Nulla è lasciato al caso, dai volti alle mani, dai piedi agli occhi, dagli atteggiamenti alle posture. Tuttavia non viene fuori un eccesso di letterarietà né fanno capolino i vizi manieristici e le sue descrizioni rendono palpitanti gli…mehr

Produktbeschreibung
L'ombra del passato comincia fotografando - da qui il carattere tutto analogico del mondo deleddiano - il vicinato di un piccolo paese della bassa padana. Una delle qualità maggiori riconosciuta alla Deledda è il piglio figurativo, ma in questo libro viene fuori anche la scultrice. Ogni protagonista è colto nella sua fisicità, nel suo aspetto, nella sua forma. Nulla è lasciato al caso, dai volti alle mani, dai piedi agli occhi, dagli atteggiamenti alle posture. Tuttavia non viene fuori un eccesso di letterarietà né fanno capolino i vizi manieristici e le sue descrizioni rendono palpitanti gli incontri, rendendoli frutto di una presenza ancestrale non diversa da quella degli alberi, della natura in genere. Il fiato della Deledda ha qualcosa di magico, di indimenticabile, ciò di cui parla è subito riconoscibile come parto della sua fantasia e della sua voce.www.ilisso.it
Autorenporträt
Deledda was born in Nuoro, Sardinia, into a middle-class family, to Giovanni Antonio Deledda and Francesca Cambosu, as the fourth of seven siblings. She attended elementary school (the minimum required at the time) and was then educated by a private tutor (a guest of one of her relatives) and moved on to study literature on her own. It was during this time that she started displaying an interest in writing short novels, mostly inspired by the life of Sardinian peasants and their struggles. Her teacher encouraged her to submit her writing to a newspaper and, at age 13, her first story was published in a local journal. Some of Deledda's early works were published in the fashion magazine L'ultima moda between 1888 and 1889. In 1890 Trevisani published Nell'azzurro (Into the Blue), her first collection of short stories. Deledda's main focus was the representation of poverty and the struggles associated with it through a combination of imaginary and autobiographical elements. Her family wasn't particularly supportive of her desire to write.