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È la risposta a un maleficio che fin dalla nascita la protagonista deve affrontare, alla ricerca di un suo riscatto personale che la vede impegnata, per gran parte della sua vita, a esorcizzare la condanna cui sua madre la sottopone, al solo scopo di punirla per averle rovinato, con la sua venuta al mondo, il piacere di un’esistenza libera e disimpegnata. Una sorta di appropriazione della figlia che, fastidiosa e inopportuna, riceve da sua madre lo stigma della colpa di essere nata e il cui destino dovrebbe consistere esclusivamente nel compiacere chi l’ha messa al mondo, conformandosi al…mehr

Produktbeschreibung
È la risposta a un maleficio che fin dalla nascita la protagonista deve affrontare, alla ricerca di un suo riscatto personale che la vede impegnata, per gran parte della sua vita, a esorcizzare la condanna cui sua madre la sottopone, al solo scopo di punirla per averle rovinato, con la sua venuta al mondo, il piacere di un’esistenza libera e disimpegnata. Una sorta di appropriazione della figlia che, fastidiosa e inopportuna, riceve da sua madre lo stigma della colpa di essere nata e il cui destino dovrebbe consistere esclusivamente nel compiacere chi l’ha messa al mondo, conformandosi al volere e ai bisogni di una donna psicopatica che, arrogandosi una presunta onnipotenza materna, la vessa e la manipola, non potendo annichilirla diversamente. Un percorso d’angoscia e di dolore per sfuggire con dignitosa correttezza all’infausta condizione di assoluta dipendenza da un genitore mostruoso di cui solo tardivamente sarà diagnosticata quell’infermità mentale, foriera, in passato, di sottaciute e intollerabili prepotenze. Una biografia in cui la protagonista testimonia il tortuoso percorso di emancipazione condotto con l’intenzione di affrancarsi dalla sua carceriera in maniera costruttiva, senza mai cedere a disperati ribellismi o a forme di evasione autolesive, sempre mantenendo quella fondamentale lucidità alimentata da un dolore costante, formativo e progettuale. Non solo il fronte materno, anche quello paterno riserva momenti d’intollerabile sopportazione: una famiglia costruita sul compromesso e la dipendenza reciproca che tenta di ridurre la figlia a capro espiatorio del suo malessere, facendo della loro indecente convivenza motivo patetico, ma necessario, alla loro fragilità. Lo svolgimento delle vicende narrate copre mezzo secolo di vita, e ripercorre i momenti più travagliati, dall’infanzia alla maturità, che M., la protagonista, ha dovuto affrontare, appoggiandosi, tra l’altro, alla propria libertà di coscienza, scevra da quei sensi di colpa che avrebbero potuto inchiodarla a quella presunta e indebita responsabilità di essere stata la rovina di sua madre, così, come questa esigeva... Una sottile analisi psicologica accompagna sempre lo svolgimento dei fatti narrati che mettono in luce anche gli aspetti sociali e parentali che dominano la scenografia di una vicenda personale che trae dal temperamento della protagonista e dalla presenza di una nonna positiva e amata, le basi per una rinascita interiore. Non solo si evidenziano i punti di forza di una moralità laica e laicista di cui M. si avvale per non cadere nella trappola delle convenzioni bigotte e depressive, tipiche di una religiosità dell’obbedienza e del rispetto formale all’autorità, ma assumono rilevanza capitale anche le scelte pratiche di vita, improntate alle esigenze concrete del momento che, poi, riviste e ricalibrate sui livelli di una maturità raggiunta, non hanno mai tradito l’autentica spinta emotiva da cui sono scaturite. L’epilogo non è privo di sorprese poiché si avvale di un avvenimento imprevisto che muta radicalmente l’andamento delle cose e la qualità del rapporto madre-figlia che torna a essere vissuto nei termini di una tranquilla e serena relazione personale da parte di entrambe. A conclusione, la protagonista si sorprende a costatare quanto assurda e grottesca possa essere la vita e le vicende che impellenti ne segnano il corso, come fossero ineluttabili sentenze dai toni assoluti e perentori, mentre, in effetti, non sono che parvenze in un mare di sogni. Un pensiero finale va ai figli e al compagno della sua vita. Ai primi, per un’esortazione a non mollare mai qualunque sia nella vita il dolore da dover sopportare; al secondo, per un’attestazione di intima e profonda complicità.