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Lo stridìo acuto, irritante, dell’avvisatore elettrico della stazione di Miralto annunziava imminente l’arrivo del diretto Milano-Roma, partito in ritardo di venticinque minuti, ritardo annunziato alla folla dei convenuti dal lungo sottoprefetto, al quale, colla dovuta ossequiosa deferenza, aveva riferito il capo stazione, che, deplorando vivamente la cronica inesattezza del servizio ferroviario, gli mostrò il telegramma del collega della stazione vicina. La folla, pigiata sotto l’angusta tettoja, era divenuta silenziosa; ma al segnale stridente, come elettrizzata anch’essa, si rianimò.…mehr

Produktbeschreibung
Lo stridìo acuto, irritante, dell’avvisatore elettrico della stazione di Miralto annunziava imminente l’arrivo del diretto Milano-Roma, partito in ritardo di venticinque minuti, ritardo annunziato alla folla dei convenuti dal lungo sottoprefetto, al quale, colla dovuta ossequiosa deferenza, aveva riferito il capo stazione, che, deplorando vivamente la cronica inesattezza del servizio ferroviario, gli mostrò il telegramma del collega della stazione vicina.
La folla, pigiata sotto l’angusta tettoja, era divenuta silenziosa; ma al segnale stridente, come elettrizzata anch’essa, si rianimò. Scoppiarono grida unanimi: «Viva il nostro deputato! Viva il deputato di Miralto!»
Le bandiere delle associazioni politiche ed operaje si agitarono, galvanizzate esse pure dallo scampanellìo elettrico, la banda intonò (per modo di dire, perchè era maledettamente stonata) intonò per la centesima volta la marcia reale, e gli intimi del neo-eletto, i grandi elettori, le autorità, distinte nella confusione dal burocratico cappello a tuba, fecero ressa intorno all’onorevole, del quale ognuno si sentiva con compiacenza autore... protettore, in certo modo padrone. Non era la loro creatura?