L’opinione pubblica ai tempi del 2.0 è un saggio, scritto in collaborazione col dipartimento di Linguistica dell’Università di Cagliari, che racchiude fra le sue righe un tentativo, oggigiorno più che mai indispensabile, di comprendere l’evoluzione / involuzione del rapporto tra consumatori e produttori di notizie e informazioni, all’interno di un sistema mediato dal grande oceano informatico di Internet, solcato da miriadi di messaggi multimediali, nozioni e testi.
Il mondo del giornalismo e la figura del giornalista, che nell’ultimo decennio hanno conosciuto rivoluzioni e trasfigurazioni radicali, vengono analizzati nel loro rapporto con le dinamiche moderne che si sono intessute tra opinione pubblica e la rete, soprattutto nella sua più recente incarnazione del “social web” che distrugge i rapporti verticali della comunicazione standard e rende tutti gli utenti potenziali fruitori ed “editori” di sé stessi.
Il saggio parte dagli albori del giornalismo e tenta di descrivere, anche tramite alcuni casi studio, la situazione odierna di tali rapporti e di individuare nuovi potenziali spiragli per la definizione di modelli nuovi, e virtuosi, di vero giornalismo “due punto zero”, anche nella previsione di scardinamento da logiche professionali ormai datate, per aprirsi ai nuovi scenari dell’informazione.
Il mondo del giornalismo e la figura del giornalista, che nell’ultimo decennio hanno conosciuto rivoluzioni e trasfigurazioni radicali, vengono analizzati nel loro rapporto con le dinamiche moderne che si sono intessute tra opinione pubblica e la rete, soprattutto nella sua più recente incarnazione del “social web” che distrugge i rapporti verticali della comunicazione standard e rende tutti gli utenti potenziali fruitori ed “editori” di sé stessi.
Il saggio parte dagli albori del giornalismo e tenta di descrivere, anche tramite alcuni casi studio, la situazione odierna di tali rapporti e di individuare nuovi potenziali spiragli per la definizione di modelli nuovi, e virtuosi, di vero giornalismo “due punto zero”, anche nella previsione di scardinamento da logiche professionali ormai datate, per aprirsi ai nuovi scenari dell’informazione.