L’archeologo fiorentino Marco Bramanti è steso a terra, la testa grondante sangue. Qualcuno lo ha aggredito in piena notte nel suo appartamento romano... Oppresso da vuoti di memoria, durante un convegno in corso la mattina seguente Marco riceve la notizia della morte del professor Morosi, docente di cui è assistente a La Sapienza, dove lavora anche il suo amico James Harris, che afferma di aver realizzato una scoperta rivoluzionaria sulla Divina Commedia e di cui avrebbe dovuto discutere in pubblico proprio con Morosi in quelle ore. Si fa strada la possibilità di un suo coinvolgimento. Un cataclisma che minaccia di distruggere tutto e che legherebbe il fatto ad altri delitti illustri avvenuti nella Capitale. Nel ricevere un’inattesa eredità, tuttavia, per Marco sarà chiaro che i fatti sono paradossalmente connessi a Dante Alighieri, a un’antica sètta ancora esistente e ad un segreto celato tra i versi delle cantiche e nelle opere del Botticelli. Un mistero sconvolgente che scatenerà una caccia all’uomo e getterà luce su una verità dimenticata, che alcuni uomini spietati vogliono far propria a qualunque costo. Un segreto talmente scottante che rivelerebbe l’ambientazione terrena del Paradiso e il suo arcano, distruggendo i pilastri della Chiesa Cattolica e del mondo moderno. Tutto è appeso a pochi versi, al foglio perduto di un diario e a una memoria dimenticata. Perché, se tutto fosse vero, anche la morte del Divin Poeta potrebbe dover essere riscritta e rivelarsi essere la prima, e più importante, chiave del mistero...Per metà thriller e per metà saggio, il romanzo espone una complessa realtà di studi sulla Divina Commedia ancora oggi sconosciuti, opera dello stesso autore. Intrighi e teoremi reali si celano ne L’oro di Dante, che intreccia dati tangibili e del tutto nuovi sul massimo capolavoro della letteratura mondiale.