Nascono e fioriscono nuove narrazioni. Muovono da lì, da quei luoghi dove Irina ci aveva lasciato: i pensieri reconditi ed espressi sottovoce di persone senza nome, dai volti indistinti, personificazioni letterarie con le quali dar voce a ciò che di più ineffabile ed effimero esiste: le emozioni umane. Anche questo mese, due racconti inediti.L’ossessione di non ossessionarsi porta alla luce la circolarità viziosa di sentimenti mai soppressi. Il lato patologico dell’animo umano si scontra con la forza di un’affettività genuina, ma troppo ingombrante da sostenere. Non c’è traccia di giudizio nelle parole di Irina, solo lucida descrizione. Troppo tardi, non lo è mai!, invece, ci conduce ai piedi dei Carpazi in una terra a noi lontana come lontano appare il tempo delle vicende qui narrate. Due bambini senza un apparente futuro, una madre fuggita e una nonna che ricerca una via di salvezza per sé e la sua famiglia. Tanto basta per comprenderne la triste famigliarità di luoghi ed eventi.Per adesso, possiamo solo attendere dove il cuore di Irina ci trascinerà il mese prossimo.