L’umanesimo è un fenomeno distintivo e costante dell’intera storia culturale italiana, generatore di una visione del mondo che si compie e si rinnova incessantemente attraverso gli studi. La curiosità accompagnata dal metodo, la volontà di oltrepassare le barriere tra diversi ambiti scientifici, sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono gli umanisti evocati nei saggi raccolti in questo volume. Calamandrei, Satta, Gramsci, Pigliaru, Trentin sono tutti esponenti esemplari dell’umanesimo italiano nel Novecento, personalità capaci di incidere in modo determinante sia negli studi che nella sfera pubblica. Dalle loro pagine giunge ancora forte l’invito a non smettere mai di amare il mondo più di noi stessi, e a lottare per difenderlo, anche attraverso un’educazione che promuova il dialogo costante tra saperi diversi, come la letteratura, la politica, il diritto, la filosofia, la scienza e l’arte. Una condizione che il loro specifico umanesimo considerava indispensabile per affinare il pensiero critico, per superare l’aridità dei formalismi, le comode e facili dicotomie nel diritto e nella politica.
(Sommario: Premessa; I. Umanesimo giuridico italiano del ’900; II. Lo spirito del diritto. Salvatore Satta e Piero Calamandrei; III. Antonio Pigliaru. Pluralismo e lotta per il diritto; IV. Resistenza e diritto pubblico. Il Machiavelli rivoluzionario di Silvio Trentin; V. Politica e diplomazia. Machiavelli e Guicciardini in Gramsci).
(Sommario: Premessa; I. Umanesimo giuridico italiano del ’900; II. Lo spirito del diritto. Salvatore Satta e Piero Calamandrei; III. Antonio Pigliaru. Pluralismo e lotta per il diritto; IV. Resistenza e diritto pubblico. Il Machiavelli rivoluzionario di Silvio Trentin; V. Politica e diplomazia. Machiavelli e Guicciardini in Gramsci).