Quando nel 1902 uscì L’uccellino bianco se ne vendettero in pochissimo tempo più di cinquantamila copie. Non c’era signora, si dice, che andasse ai Giardini senza averlo con sé. Il libro è un gentilissimo racconto d’amore, di quelli che ti lasciano la nostalgia di non vivere tu, lettore, qualcosa del genere. Vi troviamo Mary, al primo posto, anima delle cose. David, un bambino raccontato così da vicino che ci rammarichiamo di non saperlo fare noi coi nostri figli. Un vecchio amore, con le sue ferite che si chiudono a fatica. Un cabe, grande e fedele. Le fate dei Giardini, piccole come bambole, bizzose come bambini, leggere e vanesie. E Peter Pan. Per la prima volta. Il libro che ha rappresentato la svolta nello scrivere di James Matthew Barrie. Mai tradotto integralmente in Italia prima di oggi. All'interno - come in tutti i volumi Nobel - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.