Un corso di scrittura creativa nei sotterranei di un antico palazzo nobiliare di Pesaro fa entrare i partecipanti, in particolare Stella, in una dimensione irreale. La donna viene attratta da una forza misteriosa che la riporta al passato, scatenata dal ritrovamento di una biglia di vetro durante la visita a uno dei cunicoli, dove si trovano una fossa del grano, un pozzo e una neviera. Estati assolate affiorano alla memoria: quattro bambini, un futuro tutto da vivere e quell’anno, attraversato da un dolore mai metabolizzato. Antagoniste temibili, fin dal primo giorno di corso, sono le emozioni. Stella le considera “sirene ammaliatrici” pronte a colpire non appena si abbassano le difese. È sempre fuggita da esse, ma ora le chiedono di andare fino in fondo, per portare a galla qualcosa che non comprende. Stella va a caccia di nuovi pezzi per completare un puzzle rimasto incompiuto. Entrare nel cunicolo e incamminarsi verso il pozzo, in segreto, diventa il suo obiettivo. Ed è proprio da quel luogo, dall’ombelico della grotta, che le emozioni premeranno per uscire, rivelandosi alleate e non più nemiche.