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L'elogio funebre ha rappresentato nei giornali dell'Ottocento del XX Secolo una particolare forma di contributo giornalistico. In molti casi, al di là della cronaca dell'evento luttuoso, la prosa del pubblicista risultava di apprezzabile spessore letterario: attraverso l'enfasi e la tipica retorica veniva trasmessa nei lettori la commozione per il decesso di persone più o meno note della comunità locale: politici, professionisti, artisti e caratteri particolari. La lettura dei necrologi - redatti in un linguaggio giornalistico profondamente diverso da quello del XXI secolo - oltre a fissare…mehr

Produktbeschreibung
L'elogio funebre ha rappresentato nei giornali dell'Ottocento del XX Secolo una particolare forma di contributo giornalistico. In molti casi, al di là della cronaca dell'evento luttuoso, la prosa del pubblicista risultava di apprezzabile spessore letterario: attraverso l'enfasi e la tipica retorica veniva trasmessa nei lettori la commozione per il decesso di persone più o meno note della comunità locale: politici, professionisti, artisti e caratteri particolari. La lettura dei necrologi - redatti in un linguaggio giornalistico profondamente diverso da quello del XXI secolo - oltre a fissare molte biografie di personaggi abruzzesi sconosciuti o minori che si distinsero nella vità pubblica dell'epoca, offre pure una testimonianza di come venivano vissuti i lutti, e di come si svolgeva in quell'epoca il rito funebre, per molti versi assai diverso da quello odierno, che è diventato privo di solennità. Il "Corriere Abruzzese" periodico politico-letterario bisettimanale che iniziò le sue pubblicazioni a Teramo il 1. dicembre 1876, fu il primo giornale che informò regolarmente la provincia sui fatti locali, regionali e nazionali.