Nel 1913, Milano fu sconvolta da un efferato omicidio: quello di Rosetta, ragazza trovata assassinata in piazza Vetra.
In questo romanzo, scritto partendo dagli appunti del giornalista Ciro Morselli, si ripercorrono le indagini sull'assassino.
Il 26 di agosto in una notte scura / Commisero un delitto gli agenti di Questura / Hanno ammazzato un angelo di nome la Rosetta / Era di piazza Vetra battea la colonnetta. [...]
Così una vecchia ballata milanese racconta drammaticamente la famosa triste vicenda della povera Rosetta avvenuta nell’estate del 1913. La presente opera intende riproporla attraverso le parole di Ciro Morselli il giornalista che la visse in prima persona, come professionista e come uomo, e che la denunciò attraverso le pagine dell’Avanti!. In un grosso plico di pezzi dattiloscritti tramandati in famiglia, egli ha raccolto e descritto questo e altri “fattacci”, avvenuti nei primi decenni del Novecento a Milano e da lui seguiti come cronista sino alla soluzione. Un viaggio inedito nella ligéra milanese della quale egli rivela tutto il lato umano: le logiche, le miserie, le storture, ma anche il codice d’onore non privo di capacità di dialogo e di senso di riconoscenza. Nella sua instancabile ricerca della verità, egli ci conduce per mano in una Milano ormai scomparsa – nei vicoli, nei cortili angusti e nelle osterie... – a fare la conoscenza dei personaggi più svariati che da sempre popolano l’eterno gioco delle parti tra giustizia e malavita. Ma lo fa senza mai perdere il suo senso critico, la sua ironia, la sua bella allegria emiliana, né il suo sguardo sereno capace di sorprendersi e apprezzare la bellezza e la varietà delle persone che incontra. E così facendo ci dischiude preziosissimi scorci su un mondo per noi perduto, carico di umanità.
In questo romanzo, scritto partendo dagli appunti del giornalista Ciro Morselli, si ripercorrono le indagini sull'assassino.
Il 26 di agosto in una notte scura / Commisero un delitto gli agenti di Questura / Hanno ammazzato un angelo di nome la Rosetta / Era di piazza Vetra battea la colonnetta. [...]
Così una vecchia ballata milanese racconta drammaticamente la famosa triste vicenda della povera Rosetta avvenuta nell’estate del 1913. La presente opera intende riproporla attraverso le parole di Ciro Morselli il giornalista che la visse in prima persona, come professionista e come uomo, e che la denunciò attraverso le pagine dell’Avanti!. In un grosso plico di pezzi dattiloscritti tramandati in famiglia, egli ha raccolto e descritto questo e altri “fattacci”, avvenuti nei primi decenni del Novecento a Milano e da lui seguiti come cronista sino alla soluzione. Un viaggio inedito nella ligéra milanese della quale egli rivela tutto il lato umano: le logiche, le miserie, le storture, ma anche il codice d’onore non privo di capacità di dialogo e di senso di riconoscenza. Nella sua instancabile ricerca della verità, egli ci conduce per mano in una Milano ormai scomparsa – nei vicoli, nei cortili angusti e nelle osterie... – a fare la conoscenza dei personaggi più svariati che da sempre popolano l’eterno gioco delle parti tra giustizia e malavita. Ma lo fa senza mai perdere il suo senso critico, la sua ironia, la sua bella allegria emiliana, né il suo sguardo sereno capace di sorprendersi e apprezzare la bellezza e la varietà delle persone che incontra. E così facendo ci dischiude preziosissimi scorci su un mondo per noi perduto, carico di umanità.