A volte un cammino ha inizio solamente perché si prova il forte impulso di iniziarlo: si prepara uno zaino e ci si avvia alla porta di casa per tornarvi dopo un tempo imprecisato. Altre, lo stesso zaino si mette sulle spalle perché si cerca uno spazio tutto proprio dove fare pace con se stessi e ritornare a un equilibrio perso dentro una schiacciante quotidianità. Il viaggio permette di entrare in una dimensione diversa dove tutto ti sembra lontano, estraneo; anche le cose più familiari si allontanano, forse perché noi ci siamo mentalmente allontanati. Si osserva la vita scorrere nel suo inseguire i milioni di sogni e aspettative delle persone che ti corrono intorno e tu ti muovi in questo mondo come se fossi trasparente, come se non vi appartenessi. Fa lo stesso effetto del guardare la televisione e spegnere il volume: migliaia di immagini si avvicendano e tu le guardi scorrere senza rimanerne coinvolto. Esserci estraniandosi, guardare rimanendo unici protagonisti del momento, senza alcun rumore che ci distragga. È in quella dimensione che può cominciare un cammino che altrimenti non troverebbe spazio, è qui che possiamo sperare di avviare la nostra ricerca, nel silenzio e nella quiete.La dimensione più interessante di un viaggio in solitaria è quella del silenzio. Spazi e tempi appaiono dilatati, come se le giornate si allungassero e tu improvvisamente disponessi di tutto il tempo che hai sempre desiderato. Così ci si accorge di quanto la routine quotidiana, il "da fare", ci assorbe a tal punto da non lasciare alcuno spazio per noi stessi.Un viaggio a piedi, in solitaria, lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e un primo tratto della Grande Escursione Appenninica, da Ventimiglia a Pontremoli per un totale di circa 450 km tra le montagne. Perché decidiamo di andare da qualche parte e perché proprio là e in quel momento? Che cosa spinge ad allontanarsi dalla propria vita quotidiana? Certo, le ragioni sono tante e credo valga la pena cominciare a descrivere il proprio viaggio dalle nostre ragioni, ragioni uniche. Trentasei giorni con il proprio mondo sulle spalle, durante i quali si viaggia immersi a pieno contatto con la natura e soprattutto con se stessi. Viaggiatori e compagni di viaggio: incontri, esperienze, emozioni, immagini, sensazioni. In una dimensione in cui il tempo appare dilatato, ogni attimo è denso di emozioni in cui possiamo immergerci, senza la fretta del quotidiano, senza rumori che ci distraggano, senza gli impegni che ci distolgono. Tempo e silenzio sono ben connessi, in un legame che potrebbe sintetizzarsi in "tempo per noi". Anche a rischio di essere tacciati di egoismo, cerchiamo a ogni costo spazi di tempo per noi; ci sarà di grande beneficio e lo sarà pure per chi ci sta vicino e magari ci ha rimproverato di pensare solo a noi stessi.