Eduardo Probati,valente pittore di modeste origini, per oscure ragioni ha dovuto scontare cinque anni di carcere. Dietro di sé ha lasciato l’ex moglie Anna, una donna viziosa che ancora sfrutta commercialmente le sue opere, uno scarno tessuto familiare che di lui prova vergogna, una questione in sospeso con Marilena, vecchia amica d’infanzia finita male.In galera ha conosciuto il colombiano Pablo, personaggio fatalista e suggestivo, che gli ha offerto la sua amicizia e gli ha insegnato a cercare nell’azzurro del cielo il suo personale angolo di paradiso.Uscito di prigione, Eduardo prova lo choc della libertà e cerca di riappropriarsi di ciò che gli resta: la casa e il rapporto con l’anziana zia Rosaria, unica ad accoglierlo con affetto e ad abbandonarsi con lui alle memorie: così il protagonista ricostruisce dentro di sé la storia familiare, le cui generazioni sono state segnate da una costante: anche suo nonno e suo padre, infatti, sono finiti in carcere; con essi, ricordando, gli pare di condividere la sensazione di un’intima innocenza. A rivelargli il perché della condanna subita potrebbe essere Marilena, che ora si prostituisce, ma la donna disperata per la devastazione della sua vita lo sceglie come testimone del proprio suicidio, in qualche modo affidandogli la salvezza della figlioletta Tonia. Eduardo si concede un momento di pura gioiosa tenerezza con la piccola, prima di consegnarla ai nonni, ma è di fatto uno sbandato, pur consapevole delle sue fragilità e lucido sui propri torti. Nel suo girovagare conosce Monica, una barista con la quale ha una squallida storia di sesso ma che in certa misura gli offre una parvenza di dialogo. Ad un tratto in città compare un venditore di palloncini che gira su una bicicletta scassata: è Pablo che ormai uscito a sua volta di prigione è tallonato dalla malavita locale. A Eduardo che lo accoglie in casa sua, il colombiano racconta infatti di dover ripagare una considerevole cifra per la partita di droga persa all’epoca del suo arresto. Eduardo allora, coltivando il sogno di godere della preziosa amicizia ritrovata, decide di rivolgersi alla ricca Anna per chiederle i soldi. Costei finirà col fornirgli la somma richiesta, non senza però rinunciare ad usarlo coinvolgendolo in una perversa esperienza sessuale, del resto il vero collante della loro passata unione. Ma il sogno di Eduardo si spezza nel momento in cui Pablo si offre al proprio destino e viene ucciso, dopo essersi allontanato dalla casa dell’amico per proteggerlo. Il fallimento del generoso tentativo di aiuto e la tragica perdita di Pablo sconvolgono la mente di Eduardo, che si trasforma in un mentecatto chiuso al mondo, capace solo di guardare il sole, quasi in cerca di una luce interiore. A stargli accanto, pur nella sua miseria morale, c’è solo Monica. (...) In particolare emergono il suo forte, nostalgico legame con la famiglia, alimentato e in certa misura idealizzato dalle memorie infantili, il suo bisogno di appartenenza che culmina nel rapporto con il compagno di cella. Nello stesso tempo si evidenziano il suo disordine morale (egli stesso si definisce un maniaco sessuale), la sua dipendenza da figure femminili perverse che suscitano in lui emozioni contraddittorie. è come se Eduardo facesse parte di un mondo perduto, restandone prigioniero come lo è stato in galera e come ritornerà ad essere nella pazzia." Ancora: "I fatti che costruiscono la narrazione vengono esposti in uno stile che richiama un po’ Bukowski per il descrittivo “rimestare” in ambienti squallidi che contrastano con l’eleganza della città (Lecce) e con la genuinità delle memorie d’infanzia, quasi a sottolineare la complessità, la doppiezza e la frantumazione del contesto e del protagonista.