Non solo Gerusalemme e la Galilea, ma anche l’Italia e i terzi mondi dimenticati. Una lettura dell’ultimo enigmatico capitolo del Vangelo di Marco fatta con piedi che si mettono in viaggio.
C’è un Vangelo che riesce a descrivere meglio degli altri luoghi e persone, pur nell’essenzialità del linguaggio adoperato, ed è quello di Marco. L’evangelista non ha solo narrato: ha visto e udito. Egli era lì e lo attesta. Compare solo ed unicamente nel suo Vangelo, nella figura enigmatica di un ragazzino che scruta e segue Gesù, quel giovane rabbì di Galilea. L’autore, noto criminologo, ha quindi iniziato a riflettere sul capitolo finale della narrazione di Marco, alla scoperta dell’umanità di Gesù. Lo fa raccogliendo le immagini più vivide che gli provengono dalle tante Nazareth sparse per il mondo – Johannesburg, Vitoria in Brasile, Hebron in Israele, Puerto Nariño in Colombia, Fatehpur Sikri in India o Soweto in Sudafrica. In questo viaggio nel viaggio emerge la storia del giovane uomo Gesù, di un pescatore di uomini della Galilea, di un uomo che scopre che l’esistenza delle cose non significa visibilità delle stesse, che l’assenza, il silenzio possono rendere un dio come una persona altrettanto veri. Per giungere a comprendere a un certo punto del viaggio che il nostro interlocutore segreto, colui che vive nell’Ombra, un giorno qualunque davanti a un sepolcro vuoto potrà sorprenderci e indicarci la strada.
C’è un Vangelo che riesce a descrivere meglio degli altri luoghi e persone, pur nell’essenzialità del linguaggio adoperato, ed è quello di Marco. L’evangelista non ha solo narrato: ha visto e udito. Egli era lì e lo attesta. Compare solo ed unicamente nel suo Vangelo, nella figura enigmatica di un ragazzino che scruta e segue Gesù, quel giovane rabbì di Galilea. L’autore, noto criminologo, ha quindi iniziato a riflettere sul capitolo finale della narrazione di Marco, alla scoperta dell’umanità di Gesù. Lo fa raccogliendo le immagini più vivide che gli provengono dalle tante Nazareth sparse per il mondo – Johannesburg, Vitoria in Brasile, Hebron in Israele, Puerto Nariño in Colombia, Fatehpur Sikri in India o Soweto in Sudafrica. In questo viaggio nel viaggio emerge la storia del giovane uomo Gesù, di un pescatore di uomini della Galilea, di un uomo che scopre che l’esistenza delle cose non significa visibilità delle stesse, che l’assenza, il silenzio possono rendere un dio come una persona altrettanto veri. Per giungere a comprendere a un certo punto del viaggio che il nostro interlocutore segreto, colui che vive nell’Ombra, un giorno qualunque davanti a un sepolcro vuoto potrà sorprenderci e indicarci la strada.