In occasione del 30° anniversario del ritrovamento, sul ghiacciaio del Similaun, di Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio, viene riproposto, in edizione speciale, il libro con cui l'autrice ne ha immaginato e descritto l'infanzia e la giovinezza, facendolo diventare "L'uomo che parlava alle pietre". Ola e Uta sono una giovane coppia che, con la nascita di Pua, diventa una famiglia di migliaia di anni fa. Le condizioni di vita dell'epoca (età della pietra), le difficoltà di rapporto tra gruppi etnici diversi, le avversità ambientali, accentuate da una catastrofe naturale, sono lo scenario in cui vivono ed agiscono. Nel loro viaggio alla ricerca di un gruppo che li accolga i componenti della famigliola, attraverso chi incontrano e il ricordo di chi hanno conosciuto nel passato, fanno conoscere una schiera di personaggi diversi e complementari, in una coinvolgente rievocazione del vivere primordiale. Il viaggio della famiglia di Pua, il bambino che sa parlare alle pietre, diventa un percorso alla scoperta dell'amore e dell'amicizia, delle relazioni familiari e sociali, dove non mancano le avversità naturali né quelle causate dalla malvagità dell'uomo, dove sofferenza e morte sono spesso presenti, anche in modo crudo e violento, ma dove al centro resta il valore della persona che si realizza e trionfa non nella sterile ricerca di affermazione o prevaricazione, né nella solitudine o nell'isolamento, ma nell'anelito di incontro e nella scoperta delle relazioni familiari e sociali.