Adelwin non ha più incontrato suo padre Arechi da quando, dieci anni prima, l’uomo ha preso parte alla ribellione contro Carlo Magno ed è stato fatto prigioniero. Paolo Diacono, zio del ragazzo, s'impegna a farlo liberare. In cambio ottiene dalla famiglia che Adelwin entri nell'ordine benedettino, ma il destino del ragazzo non sarà la vita monastica e, pur imparando a leggere e scrivere il latino, seguirà una strada diversa da quella desiderata dallo zio Paolo. Questi, che vive in un mondo fatto di erudizione e di libri, ha ricevuto l’incarico di scrivere una cronaca del regno longobardo, diventato ormai provincia dell'impero carolingio. Nella speranza di raccogliere informazioni sulla storia della sua gente si rivolge a un “uomo della memoria”, e l’opera che scriverà, la celebre Historia Langobardorum, è considerata ancora oggi la principale fonte storica dell'alto Medioevo italiano, dove affondano le nostre radici culturali, che L’uomo dei corvi, romanzo storico appassionante e ben documentato, ci guida a esplorare.