Il testo di Vito Labita gioca con la figura iconica dell'Uomo Ragno, intrecciando riferimenti letterari e culturali. La leggerezza con cui si affronta la morte del supereroe, sostituendola con un'immagine surreale di relax (fumare una sigaretta), crea un contrasto interessante.
La presenza di ragni amici, da Pirandello a Peter Pan, suggerisce un mondo in cui le storie si mescolano e si rinforzano l'una con l'altra, evidenziando l’importanza dell’immaginazione e delle relazioni. L’invocazione della canzone degli 883, con l’immagine degli “ottocento ottantatre ragni” che si inchinano, sottolinea la celebrazione della cultura pop e il legame tra il mito e la realtà.
In questo contesto, il tono diventa sia ironico che nostalgico, mentre si esplora l’idea che i personaggi, reali o fantastici, vivono e respirano insieme.
La presenza di ragni amici, da Pirandello a Peter Pan, suggerisce un mondo in cui le storie si mescolano e si rinforzano l'una con l'altra, evidenziando l’importanza dell’immaginazione e delle relazioni. L’invocazione della canzone degli 883, con l’immagine degli “ottocento ottantatre ragni” che si inchinano, sottolinea la celebrazione della cultura pop e il legame tra il mito e la realtà.
In questo contesto, il tono diventa sia ironico che nostalgico, mentre si esplora l’idea che i personaggi, reali o fantastici, vivono e respirano insieme.