Un improvviso delitto stravolge la pacifica vita di un paese del salernitano. Don Vito Orefice, un benestante quarantenne, proprietario di un allevamento di bufali a Paestum, con annessa ditta lattiero casearia, è trovato cadavere nell’androne di casa sua. Sembrerebbe che il poveretto sia ruzzolato accidentalmente per le scale di casa, abbia urtato la grossa statua di bronzo nell’androne dello stesso stabile e che gli sia finita addosso. Gl’inquirenti trovano che don Vito la mattina dello stesso giorno aveva ritirato circa un milione di euro dalla banca. La ventenne Elisa Miranda si sarebbe appropriata del denaro, all’amante sottratta. La morte in apparenza accidentale di don Vito accresce il mistero su Elisa che fa perdere le tracce. Prima di morire don Vito, che per molti era un tipo strano, dialogava in segreto con Urania, una statua nell’androne del suo palazzo. Un manoscritto postumo della vittima è ritrovato in circostanze sospette.