Nel 1862 lo storico, filosofo e libero muratore francese Jules Romain Barni, rifugiatosi in Svizzera per via delle sue posizioni politiche liberali e per la sua opposizione al colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte, tenne a Ginevra, nell'ambito di un corso pubblico di cui fu promotore e relatore, un ciclo di dieci lezioni dedicate ai Martiri del Libero Pensiero. In tali preziose lezioni, che vennero pubblicate in Italia nel 1869, è raccolta la storia di numerose figure che, in epoche diverse, soffrirono di persecuzioni, in alcuni casi giungendo fino al martirio, a causa delle loro idee o per difendere la libertà di esprimerle. Le persecuzioni che Madame de Staël soffrì da parte di Napoleone, che in molti frangenti si dimostrò addirittura da lei ossessionato, dovettero colpire molto la sensibilità intellettuale di Jules Romain Barni, che non solo dedicò a questa raffinata intellettuale una delle sue mirabili lezioni ginevrine, ma arrivò anche ad idealizzarne la figura - in chiave anti-napoleonica - assurgendola a fulgido esempio della lotta del libero pensare contro la tirannia, non solo politica ma anche intellettuale, di quello che egli definì "il nuovo Cesare". Con prefazione dello storico Nicola Bizzi.
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