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Localmente noto come Moskenstraumen, il Maelström di Norvegia è un fenomeno marino causato dal passaggio e dal contrasto di forti correnti di marea in uno stretto tra due isole del gruppo delle Lofoten. Di recente studiato con metodi informatici, fin dai tempi di Paolo Diacono (VIII secolo d. C.) Il fenomeno ha dato origine ad un possente mito geografico dai contorni oscuri e paurosi, alimentato in epoca medioevale dalla superstizione dei marinai del nord Europa e poi recepito da geografi, cartografi ed eruditi europei dei secoli XVI-XVII. Parzialmente ridimensionata dalla critica…mehr

Produktbeschreibung
Localmente noto come Moskenstraumen, il Maelström di Norvegia è un fenomeno marino causato dal passaggio e dal contrasto di forti correnti di marea in uno stretto tra due isole del gruppo delle Lofoten. Di recente studiato con metodi informatici, fin dai tempi di Paolo Diacono (VIII secolo d. C.) Il fenomeno ha dato origine ad un possente mito geografico dai contorni oscuri e paurosi, alimentato in epoca medioevale dalla superstizione dei marinai del nord Europa e poi recepito da geografi, cartografi ed eruditi europei dei secoli XVI-XVII. Parzialmente ridimensionata dalla critica illuministica, la leggenda del Maelström riesplose in pieno secolo XIX grazie al genio letterario di Edgar Allan Poe, che influenzò non solo altri romanzieri come Jules Verne o Emilio Salgari, ma anche i mass media più qualificati della seconda metà dell’Ottocento, repertori enciclopedici inclusi, prima che il mito venisse nuovamente e definitivamente ridimensionato dalla scienza agli inizi del XX secolo. Questa particolare influenza di Poe sulla cultura romantica dell’Ottocento europeo, è una delle personali scoperte dell’autore, il quale ripercorre e ricostruisce, sulla base di innumerevoli fonti documentarie, la straordinaria storia mitografica del “grande Maelström di Norvegia”, e cerca di dimostrare che il mitema in questione rappresentò non solo una piccola cartina di tornasole degli umori e delle mode culturali degli ultimi cinque secoli, ma che nell’ambito della psicologia dell’inconscio esso si riallaccia ad una figura archetipica che va ben oltre i limiti dimensionali della geografia reale, manifestandosi per molti secoli come l’espressione simbolica di categorie intellettuali ed emotive ben radicate nell’immaginario collettivo di sempre. Pertanto, molte pagine sono state dedicate alle problematiche psicologiche ed esistenziali di E. A. Poe, per il quale il Maelström rappresentava essenzialmente una figura metaforica roteante all’interno della propria biografia spirituale. Particolarmente originale appare infine la riscoperta dei “contributi italiani” alla mitografia del Maelström, come quello di Giacomo Casanova (che è stato il primo autore ad introdurre questo mitema nella letteratura di invenzione), di romanzieri come Emilio Salgari e Luigi Motta, e quello molto più scientifico – ma ancora quasi sconosciuto – del viaggiatore secentesco Francesco Negri. Un intero racconto anonimo sul Maelström e pubblicato in una rivista milanese del 1839, è inoltre integralmente riportato nelle pagine del volume, che alla fine discute le teorie dell’italiano Felice Vinci sulla pretesa identità filologico-mitopoietica tra il Maelström di Norvegia e la Cariddi omerica.