“L’idiozia, ecco cosa abbiamo in comune”. Il serrato e surreale testa a testa demenzial-filosofico tra due frustrati accademici alla ricerca dell'ispirazione. O, almeno, di un buon gin. Da un convegno all’altro per l’Europa, tra l’ebbro e l’ubriaco fradicio, W. e Lars, giovani accademici britannici, sognano
grandi imprese letterarie riflettendo con autocosciente sarcasmo sulla propria incompiutezza e mediocrità. Se Lars si anestetizza con cibo spazzatura, riviste gossip e giochini dell’iPhone, W. trova il proprio sfogo nello spietato insulto artistico. Nel frattempo, nell’appartamento di Lars l’umidità estende il suo impero trasudando metafore. L’apocalisse è vicina.
Insieme eleggono Kafka a guida spirituale suprema, filosofeggiando su profumo estatico delle stelle e insopportabile fetore delle stalle. Tra Samuel Beckett e Thomas Bernhard, Tom Stoppard e Monty Python, un promettente esordio letterario scaturito da un dilagante fenomeno di culto sul web. Una voce nuova, arguta, fresca e originalissima.