Storie di gente comune alle prese con la miseria.
Storie di gente che ha vissuto, nelle proprie case e nei luoghi un tempo sicuri e protetti, il dramma della guerra. A ognuno sono venuti a mancare gli affetti, la sicurezza che la famiglia unita garantiva. In questo teatro di guerra, di privazioni, si dipana un racconto intriso di profondi sentimenti, paure, solitudine e impotenza davanti a qualcosa di tragico, di molto grande, di dimensioni ben superiori a quanto una persona possa sopportare.
Lo spirito di sopravvivenza, l’amore per gli ignari figli, l’attesa angosciosa degli uomini partiti al fronte ha tenuto in vita, animato, reso forti e determinate tante donne che sono state capaci di contrapporsi alle avversità di ogni giorno.
Questa piccola storia ha le sue radici in un’area ben definita del Friuli, una Regione bersagliata come nessun’altra nel corso dei millenni da avvenimenti bellici.
Terra di confine abitata da gente pacifica, solidale, caparbia, lavoratrice, che ama la campagna, le sue coste e le sue montagne.
Terra martoriata in ogni suo borgo, lungo i suoi lidi, in ogni anfratto dei suoi monti.
Terra però sempre viva che ha saputo fronteggiare drammi umani legati alle vicissitudini che la storia le ha riservato e quelli subiti per mano della natura.
Terra che ha sempre saputo rinascere, risollevarsi, non darsi mai per vinta.
Alfredo Moretti è nato a Gonars in provincia di Udine.
Laureato in sociologia all’Università di Urbino, risiede a Palmanova dall’età di diciotto anni.
Ex insegnante e giornalista, ha lavorato per lunghi anni, in qualità di cronista, al quotidiano “Il Piccolo” e altrettanti nella scuola pubblica.
Questo è il suo primo romanzo. Precedentemente si era dedicato, ottenendo alcuni premi e citazioni, in concorsi letterari internazionali legati alla poesia.
Storie di gente che ha vissuto, nelle proprie case e nei luoghi un tempo sicuri e protetti, il dramma della guerra. A ognuno sono venuti a mancare gli affetti, la sicurezza che la famiglia unita garantiva. In questo teatro di guerra, di privazioni, si dipana un racconto intriso di profondi sentimenti, paure, solitudine e impotenza davanti a qualcosa di tragico, di molto grande, di dimensioni ben superiori a quanto una persona possa sopportare.
Lo spirito di sopravvivenza, l’amore per gli ignari figli, l’attesa angosciosa degli uomini partiti al fronte ha tenuto in vita, animato, reso forti e determinate tante donne che sono state capaci di contrapporsi alle avversità di ogni giorno.
Questa piccola storia ha le sue radici in un’area ben definita del Friuli, una Regione bersagliata come nessun’altra nel corso dei millenni da avvenimenti bellici.
Terra di confine abitata da gente pacifica, solidale, caparbia, lavoratrice, che ama la campagna, le sue coste e le sue montagne.
Terra martoriata in ogni suo borgo, lungo i suoi lidi, in ogni anfratto dei suoi monti.
Terra però sempre viva che ha saputo fronteggiare drammi umani legati alle vicissitudini che la storia le ha riservato e quelli subiti per mano della natura.
Terra che ha sempre saputo rinascere, risollevarsi, non darsi mai per vinta.
Alfredo Moretti è nato a Gonars in provincia di Udine.
Laureato in sociologia all’Università di Urbino, risiede a Palmanova dall’età di diciotto anni.
Ex insegnante e giornalista, ha lavorato per lunghi anni, in qualità di cronista, al quotidiano “Il Piccolo” e altrettanti nella scuola pubblica.
Questo è il suo primo romanzo. Precedentemente si era dedicato, ottenendo alcuni premi e citazioni, in concorsi letterari internazionali legati alla poesia.