Una donna, la sua storia, la sua terra, le sue radici, i suoi valori, il suo destino; sono questi gli ingredienti base dei due romanzi storici che mettono in scena “Jana”, una figura d’ancella del XV secolo. Da sempre ammantata da un’aura di leggenda e protagonista indiscussa nella nota beffa al Conte di Modica Bernardo Cabrera, per secoli, è stata percepita come una donna enigmatica, controversa, lontana ma… nella realtà, chi era veramente Jana di Motta? Questo secondo romanzo, ripercorrendo la sua vicenda umana grazie all’ausilio di sbiaditi racconti lasciatici in eredità dai nostri antenati, tenta appunto di completare la parte mancante della sua breve esistenza. In quanto “prequel” del precedente romanzo “Jana di Motta”, esso ci mette nella condizione ideale per fare emergere dal pallore dei secoli anche quella porzione fondamentale della sua esistenza, che ne ha forgiato la personalità e l’indole passionale tipica del suo orgoglioso retaggio siciliano. A quanti in passato hanno avuto la ventura di leggerla e riscoprirla, infatti, serviva capire da dove provenissero la sua ferma fiducia nei propri mezzi, la sua incrollabile fede nei propri valori, la sua determinata voglia di realizzare le proprie legittime aspirazioni. I fatti qui narrati, relativi alla sua prima infanzia, fanciullezza, adolescenza e giovinezza, intendono proprio dare un’esauriente risposta ai suddetti quesiti. In pratica, le vicende raccontate in questo nuovo romanzo mirano, attraverso un plausibile percorso, a fare chiarezza su di lei, nonché a dare un contributo al controverso dibattito sorto nel tempo intorno al suo modo d’agire, di proporsi, d’essere donna radicalmente controcorrente. La risposta ai tanti “perché” sottesi alla proverbiale autostima dell’eroina di Motta, allo stato dei fatti sembra essere una sola; molto probabilmente, è da individuare in una riserva tutta interiore, profondamente radicata nella sua stessa natura e coltivata, giorno dopo giorno, con umiltà e rigore. Legittimata da tali presupposti, la credibile e realistica immagine che ci viene restituita è pertanto quella di una donna dalla forte personalità, dallo spirito libero, dal carattere fiero, intraprendente, passionale, carismatico, dotata di perspicacia fuori del comune, dote quest’ultima genuinamente istintiva che, nel tempo, ha reso possibile il perdurare sino ai giorni nostri della sua straordinaria leggenda.