Tre quattordicenni che alla fine degli anni Sessanta sentono di stringere un’amicizia forte e vigorosa come un patto di sangue; le fiamme ideologiche dei Settanta che ardono nella loro vita fino a sfiorare la lotta clandestina; un mostro nero che versa la sua forza devastante nelle loro vite quando hanno ventun anni.
Amanda che entra nelle loro vite, bella, pulita, capace di scorgere l’integro che la loro giovane età cerca di possedere.
Giulio, Manfredi e Lorenzo hanno diviso la loro vita nella loro amicizia: ora è la loro vita che rimane divisa dal calore e dalle sicurezze che quell’amicizia offriva. Un cosmo perfetto, ordinato, limpido, pulito che diventa caos, un intero che si rompe e si disperde, un peso di piombo che graverà sulle loro esistenze per oltre quattro decenni.
Cos’è il mostro nero che ha diviso le vite di Giulio, Lorenzo e Manfredi? Perché Giulio sta tornando in Sicilia? Qual è l’intero che si è sbriciolato e che hanno perso? Si può riparare all’odio? Si può guardare in faccia il male assoluto? Si può perdonarlo? Riuscirà Giulio, alla fine della sua carriera di fotoreporter, ad uscire dal labirinto delle mutazioni di Caino e ricostruire un intero che si era rotto quarantré anni prima? Riuscirà una giornalista che somiglia a Uma Thurman a svelare qual è il nodo scorsoio legato al collo di Giulio? Capire perché l’uomo ama perdersi nei posti più pericolosi del mondo? E, soprattutto, farsi raccontare perché ha rinunciato alla celebrità quando avrebbe potuto fotografare Osama Bin Laden, l’uomo più ricercato dai servizi segreti di mezzo mondo?
E poi l’odio che scanna, stupra, uccide. O l’indifferenza che non vede, né sente, né parla. E Josefa rimasta quarantotto ore in balia delle onde prima di essere salvata, o Mariam costretta a prostituirsi nelle prigioni libiche, o i caminantes lungo la frontiera Messico-Stati Uniti, o Emma Gonzalez sopravvissuta ad una delle tante sparatorie nelle scuole dell’America di Trump.
Pagina dopo pagina al lettore vengono svelati fatti, idee, personaggi che — come le tessere di un puzzle — consentiranno di ricostruire una vicenda iniziata nel 1969. La narrazione è ricca di flash-back, e si avvale pure di un piano narrativo asincrono, per cui una storia sembra fermarsi per consentire ad un’altra di apparire. E il lettore dovrà aspettare che i due pezzi combacino perfettamente.
Amanda che entra nelle loro vite, bella, pulita, capace di scorgere l’integro che la loro giovane età cerca di possedere.
Giulio, Manfredi e Lorenzo hanno diviso la loro vita nella loro amicizia: ora è la loro vita che rimane divisa dal calore e dalle sicurezze che quell’amicizia offriva. Un cosmo perfetto, ordinato, limpido, pulito che diventa caos, un intero che si rompe e si disperde, un peso di piombo che graverà sulle loro esistenze per oltre quattro decenni.
Cos’è il mostro nero che ha diviso le vite di Giulio, Lorenzo e Manfredi? Perché Giulio sta tornando in Sicilia? Qual è l’intero che si è sbriciolato e che hanno perso? Si può riparare all’odio? Si può guardare in faccia il male assoluto? Si può perdonarlo? Riuscirà Giulio, alla fine della sua carriera di fotoreporter, ad uscire dal labirinto delle mutazioni di Caino e ricostruire un intero che si era rotto quarantré anni prima? Riuscirà una giornalista che somiglia a Uma Thurman a svelare qual è il nodo scorsoio legato al collo di Giulio? Capire perché l’uomo ama perdersi nei posti più pericolosi del mondo? E, soprattutto, farsi raccontare perché ha rinunciato alla celebrità quando avrebbe potuto fotografare Osama Bin Laden, l’uomo più ricercato dai servizi segreti di mezzo mondo?
E poi l’odio che scanna, stupra, uccide. O l’indifferenza che non vede, né sente, né parla. E Josefa rimasta quarantotto ore in balia delle onde prima di essere salvata, o Mariam costretta a prostituirsi nelle prigioni libiche, o i caminantes lungo la frontiera Messico-Stati Uniti, o Emma Gonzalez sopravvissuta ad una delle tante sparatorie nelle scuole dell’America di Trump.
Pagina dopo pagina al lettore vengono svelati fatti, idee, personaggi che — come le tessere di un puzzle — consentiranno di ricostruire una vicenda iniziata nel 1969. La narrazione è ricca di flash-back, e si avvale pure di un piano narrativo asincrono, per cui una storia sembra fermarsi per consentire ad un’altra di apparire. E il lettore dovrà aspettare che i due pezzi combacino perfettamente.