Il diario inedito del carceriere che lo ebbe in custodia per vent'anni
La vera storia della prigionia di Mandela nel racconto del suo carceriere
Nelson Mandela ha davvero cambiato il mondo.
Leader indiscusso della lotta all’Apartheid e premio Nobel per la pace nel 1993, nel corso della sua esistenza ha pagato duramente per le sue scelte. In un Sudafrica dominato dal razzismo e dalla discriminazione, infatti, ha dovuto trascorrere dietro le sbarre ben 27 anni proprio per la sua battaglia contro la segregazione razziale. Questo libro racconta la sua vita, in particolare gli anni di detenzione nella prigione di Robben Island, grazie a una testimonianza unica: quella di Christo Brand, il suo carceriere. Nato e cresciuto in un Paese dominato dai princìpi dell’Apartheid, fondato sulla supremazia bianca e sulla discriminazione razziale, il giovane secondino inizialmente considerava Mandela un pericoloso terrorista. Ma – con il trascorrere dei giorni, dei mesi e degli anni – Brand ha cominciato a conoscere Nelson Mandela e ad apprezzarne la straordinaria umanità e integrità morale. E così quella che era un’iniziale avversione, se non una vera e propria ostilità, si è trasformata in rispetto e fiducia reciproci, dando vita a un rapporto umano eccezionale, che è poi proseguito fuori dalle mura del carcere. Tanto che quando Mandela divenne presidente del Sudafrica nel 1994 affidò proprio al suo vecchio carceriere un incarico negli archivi del parlamento. La loro amicizia è durata fino alla morte del grande leader africano.
Era il suo carceriere. Era stato addestrato all'odio razziale ma diventò il suo migliore amico.
«Quando Christo Brand arrivò a Robben Island, nel 1978, era solo un giovane secondino bianco favorevole all’Apartheid che non si poneva troppe domande. L’amicizia con Mandela lo portò a cambiare radicalmente le proprie opinioni su quell’uomo, sull’oppressione razziale e sul Sudafrica.»
The Guardian
«Un libro sulla vita di Nelson Mandela, scritto dall’uomo che lo ha tenuto in custodia durante la sua detenzione a Robben Island.»
The Bookseller
Christo Brand
Proveniente da una famiglia di braccianti agricoli, ha trascorso l’infanzia nella fattoria amministrata dal padre, senza conoscere le terribili violenze perpetrate dal regime dell’Apartheid. Una volta cresciuto, Christo inizia a lavorare come secondino nella prigione di Robben Island, dove gli viene affidata la sorveglianza di Nelson Mandela. In carcere, però, i due diventano amici, tanto che Mandela lo chiamerà a fare l’archivista parlamentare, una volta diventato presidente del Sudafrica, nel 1994. Oggi Brand si è trasferito di nuovo a Robben Island, dove dirige una libreria all’interno dell’antico carcere, che nel frattempo è stato trasformato in un museo dedicato al compianto leader politico, scomparso nel dicembre 2013.
Barbara Jones
Corrispondente dall’Africa per il «Mail on Sunday», ha seguito per il giornale inglese tutti i principali eventi accaduti nel continente nero negli ultimi anni, compresa la rivoluzione in Libia. Tra le sue prime interviste realizzate in Africa, c’è stata proprio quella concessale nel 2000 dal leader sudafricano. Vive a Cape Town con i suoi due figli.
La vera storia della prigionia di Mandela nel racconto del suo carceriere
Nelson Mandela ha davvero cambiato il mondo.
Leader indiscusso della lotta all’Apartheid e premio Nobel per la pace nel 1993, nel corso della sua esistenza ha pagato duramente per le sue scelte. In un Sudafrica dominato dal razzismo e dalla discriminazione, infatti, ha dovuto trascorrere dietro le sbarre ben 27 anni proprio per la sua battaglia contro la segregazione razziale. Questo libro racconta la sua vita, in particolare gli anni di detenzione nella prigione di Robben Island, grazie a una testimonianza unica: quella di Christo Brand, il suo carceriere. Nato e cresciuto in un Paese dominato dai princìpi dell’Apartheid, fondato sulla supremazia bianca e sulla discriminazione razziale, il giovane secondino inizialmente considerava Mandela un pericoloso terrorista. Ma – con il trascorrere dei giorni, dei mesi e degli anni – Brand ha cominciato a conoscere Nelson Mandela e ad apprezzarne la straordinaria umanità e integrità morale. E così quella che era un’iniziale avversione, se non una vera e propria ostilità, si è trasformata in rispetto e fiducia reciproci, dando vita a un rapporto umano eccezionale, che è poi proseguito fuori dalle mura del carcere. Tanto che quando Mandela divenne presidente del Sudafrica nel 1994 affidò proprio al suo vecchio carceriere un incarico negli archivi del parlamento. La loro amicizia è durata fino alla morte del grande leader africano.
Era il suo carceriere. Era stato addestrato all'odio razziale ma diventò il suo migliore amico.
«Quando Christo Brand arrivò a Robben Island, nel 1978, era solo un giovane secondino bianco favorevole all’Apartheid che non si poneva troppe domande. L’amicizia con Mandela lo portò a cambiare radicalmente le proprie opinioni su quell’uomo, sull’oppressione razziale e sul Sudafrica.»
The Guardian
«Un libro sulla vita di Nelson Mandela, scritto dall’uomo che lo ha tenuto in custodia durante la sua detenzione a Robben Island.»
The Bookseller
Christo Brand
Proveniente da una famiglia di braccianti agricoli, ha trascorso l’infanzia nella fattoria amministrata dal padre, senza conoscere le terribili violenze perpetrate dal regime dell’Apartheid. Una volta cresciuto, Christo inizia a lavorare come secondino nella prigione di Robben Island, dove gli viene affidata la sorveglianza di Nelson Mandela. In carcere, però, i due diventano amici, tanto che Mandela lo chiamerà a fare l’archivista parlamentare, una volta diventato presidente del Sudafrica, nel 1994. Oggi Brand si è trasferito di nuovo a Robben Island, dove dirige una libreria all’interno dell’antico carcere, che nel frattempo è stato trasformato in un museo dedicato al compianto leader politico, scomparso nel dicembre 2013.
Barbara Jones
Corrispondente dall’Africa per il «Mail on Sunday», ha seguito per il giornale inglese tutti i principali eventi accaduti nel continente nero negli ultimi anni, compresa la rivoluzione in Libia. Tra le sue prime interviste realizzate in Africa, c’è stata proprio quella concessale nel 2000 dal leader sudafricano. Vive a Cape Town con i suoi due figli.