È l’11 novembre del 2011: cinque dei futuristi contemporanei più attivi approfittano della data marinettiana (11/11/11) per scrivere un nuovo manifesto. Dalla scienza all’arte, dalla morale alla politica: tutto è riscritto secondo la visione smodatamente futurista del XXI secolo. Un manifesto igienico, politicamente scorrettissimo, utile a rinnovare lo spirito anarco-rivoluzionario del futurismo storico e a sgombrare il campo dal falso futurismo contemporaneo.