Epitteto (Ἐπίκτητος) è stato un filosofo greco e un esponente dello Stoicismo vissuto in epoca romana imperiale, a cavallo tra il I° e il II° secolo e contemporaneo di Stazio, Tacito, Giovenale, Svetonio Tranquillo, Plinio il Giovane e Plutarco di Cheronea.
Il Manuale di Epitteto - che oggi riproponiamo ai nostri lettori nella mirabile traduzione italiana di Giacomno Leopardi -, redatto dal suo discepolo Arriano, insieme ai successivi Ricordi dell’Imperatore Marco Aurelio, che ne fu profondamente influenzato, racchiudono il nucleo della dottrina etica dello Stoicismo. Entrambi questi testi appartengono al genere che venne inaugurato da Epicuro, che con la sua Lettera a Meneceo indicava le regole per far sì che la Filosofia, liberando da ogni passione irrequieta, diventasse lo strumento, il mezzo, teorico e pratico, per raggiungere la felicità. Queste opere infatti, pur non contenendo nulla di carattere specificatamente religioso, racchiudono massime che, attraverso indicazioni da applicare alla vita pratica, intendono gradualmente condurre verso una vita virtuosa e serena.
Il Manuale di Epitteto - che oggi riproponiamo ai nostri lettori nella mirabile traduzione italiana di Giacomno Leopardi -, redatto dal suo discepolo Arriano, insieme ai successivi Ricordi dell’Imperatore Marco Aurelio, che ne fu profondamente influenzato, racchiudono il nucleo della dottrina etica dello Stoicismo. Entrambi questi testi appartengono al genere che venne inaugurato da Epicuro, che con la sua Lettera a Meneceo indicava le regole per far sì che la Filosofia, liberando da ogni passione irrequieta, diventasse lo strumento, il mezzo, teorico e pratico, per raggiungere la felicità. Queste opere infatti, pur non contenendo nulla di carattere specificatamente religioso, racchiudono massime che, attraverso indicazioni da applicare alla vita pratica, intendono gradualmente condurre verso una vita virtuosa e serena.