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In questo piacevole volumetto l’orto diventa una metafora della conoscenza, della curiosità, della pazienza e dell’osservazione sistematica e incantata della natura. Punto di incrocio fra i quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco) e i cinque sensi (olfatto, udito, tatto, vista, gusto), la sua coltivazione richiede curiosità, costanza, dedizione, passione, forza e anche un po’ di follia. Incrociando agronomia, filosofia, geometria e poesia, l’autore ci fa capire che orto e arte si identificano: entrambi infatti sono ‘creativi’ poiché alterano l’ordine dell’universo producendo qualcosa di…mehr

Produktbeschreibung
In questo piacevole volumetto l’orto diventa una metafora della conoscenza, della curiosità, della pazienza e dell’osservazione sistematica e incantata della natura. Punto di incrocio fra i quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco) e i cinque sensi (olfatto, udito, tatto, vista, gusto), la sua coltivazione richiede curiosità, costanza, dedizione, passione, forza e anche un po’ di follia. Incrociando agronomia, filosofia, geometria e poesia, l’autore ci fa capire che orto e arte si identificano: entrambi infatti sono ‘creativi’ poiché alterano l’ordine dell’universo producendo qualcosa di nuovo.Stefano Montello, musicista e scrittore, è autore di testi per il gruppo musicale degli FLK e per molti altri artisti. Ha pubblicato La solitudine del mitilo (2003), Manuâl critic pal ort (2008) e La mia generazione suona il jazz (2011). Da alcuni anni è responsabile del progetto ‘Fattoria Sociale Volpares’ che promuove un’esperienza di agricoltura sociale per persone che presentano diverse forme di svantaggio o di fragilità psico-fisiche e sociali.