Il ritratto sarcastico e realistico di una certa "malascuola", a cui la recente riforma ha soltanto dato il "colpo di grazia", emerge attraverso la narrazione delle tappe salienti di un anno scolastico in un liceo di provincia del centro Italia.
Se la vicenda non propone la narrazione di fatti di rilevanza eccezionale, offre invece una prospettiva del tutto nuova dalla quale osservare eventi, persone e luoghi: l'attenzione infatti non è focalizzata sugli studenti, come molti hanno fatto in passato e continuano a fare, ma viene messo in luce il mondo piccino degli insegnanti, colto nei suoi aspetti più realistici e forse meno conosciuti ai più. Vengono infatti sviscerati gli effetti di uno stipendio inadeguato, la conseguente lotta per accaparrarsi i fondi dei progetti, la sete di potere che attanaglia un sistema che comunque non consente di "far carriera", i piccoli favoritismi nella distribuzione del lavoro. Emerge il quadro di un mondo dove tutto dovrebbe essere regolato dalla massima trasparenza, ma dove invece c'è ancora un humus fertile per un capillare sistema di raccomandazioni decisamente duro a morire.
Colpiscono, in questo libro, l'ironia e l'auto ironia con cui l'autore caratterizza i colleghi: chiunque abbia frequentato o frequenti il mondo della scuola riconoscerà certamente nelle pagine del professor Mestizia un collega, un bidello, un dirigente scolastico o un funzionario con cui, almeno una volta nella vita, si è trovato ad avere a che fare.
Argomento vecchio la scuola. Nuovissima la prospettiva da cui la osserviamo, come nuova è l'analisi di alcuni reali problemi attuali.
Con l'ebook, in omaggio l'audiolibro.
Se la vicenda non propone la narrazione di fatti di rilevanza eccezionale, offre invece una prospettiva del tutto nuova dalla quale osservare eventi, persone e luoghi: l'attenzione infatti non è focalizzata sugli studenti, come molti hanno fatto in passato e continuano a fare, ma viene messo in luce il mondo piccino degli insegnanti, colto nei suoi aspetti più realistici e forse meno conosciuti ai più. Vengono infatti sviscerati gli effetti di uno stipendio inadeguato, la conseguente lotta per accaparrarsi i fondi dei progetti, la sete di potere che attanaglia un sistema che comunque non consente di "far carriera", i piccoli favoritismi nella distribuzione del lavoro. Emerge il quadro di un mondo dove tutto dovrebbe essere regolato dalla massima trasparenza, ma dove invece c'è ancora un humus fertile per un capillare sistema di raccomandazioni decisamente duro a morire.
Colpiscono, in questo libro, l'ironia e l'auto ironia con cui l'autore caratterizza i colleghi: chiunque abbia frequentato o frequenti il mondo della scuola riconoscerà certamente nelle pagine del professor Mestizia un collega, un bidello, un dirigente scolastico o un funzionario con cui, almeno una volta nella vita, si è trovato ad avere a che fare.
Argomento vecchio la scuola. Nuovissima la prospettiva da cui la osserviamo, come nuova è l'analisi di alcuni reali problemi attuali.
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