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L’autobiografia di Mario Rossi non è dettata da uno sterile narcisismo, ovvero dal desiderio vanitoso di porsi a tutti i costi al centro dell’attenzione degli altri. Risponde, invece, ad un profondo bisogno di verità, ad una propria personalità in evoluzione, dall’infanzia e l’adolescenza, con i propri sogni, le fantasie e le paure, fino alla giovinezza piena e la maturità con le proprie disillusioni , ma capace ancora di esprimere, per se e gli altri, una speranza di miglioramento del mondo in cui viviamo. Mario si presenta estroverso, vivace, aperto al dialogo e al confronto con tutti quelli…mehr

Produktbeschreibung
L’autobiografia di Mario Rossi non è dettata da uno sterile narcisismo, ovvero dal desiderio vanitoso di porsi a tutti i costi al centro dell’attenzione degli altri. Risponde, invece, ad un profondo bisogno di verità, ad una propria personalità in evoluzione, dall’infanzia e l’adolescenza, con i propri sogni, le fantasie e le paure, fino alla giovinezza piena e la maturità con le proprie disillusioni , ma capace ancora di esprimere, per se e gli altri, una speranza di miglioramento del mondo in cui viviamo. Mario si presenta estroverso, vivace, aperto al dialogo e al confronto con tutti quelli che lo circondano, pieno di vitalità e di energia, attivo, dinamico, laborioso, generoso, e coraggioso, capace di abbandonarsi al flusso delle sue fantasie, delle sue emozioni e dei suoi sentimenti più profondi, come l’amicizia e l’amore, ma anche di assumersi le sue responsabilità nella vita familiare, sul lavoro e nelle relazioni sociali. È un uomo vero, con le sue luci e le sue ombre, ovvero le sue paure. Come quella che viene spesso alle persone perbene, costrette a vivere, o a convivere nella nostra realtà, con modelli di comportamento impostici spesso dai poteri criminali interessati solo ai loro loschi affari. È un napoletano “doc”, un mediterraneo a tutti gli effetti amante della vita, del mare, del sole, delle cose belle, semplici e autentiche dell’esistenza umana. È profondamente “vulcanico” nel modo di essere e di comunicare con gli altri, integrato strettamente col suo territorio d’origine, col suo presente, ma anche col suo passato. Il contesto di riferimento di tutta la vita di Mario è il territorio vesuviano, inserito nel quadro regionale e meridionale. Dal punto di vista temporale, Mario si riferisce inizialmente ad un periodo cruciale per la storia del nostro paese: il secondo dopoguerra, con le speranze della ricostruzione non solo materiale, ma anche civile delle nostre comunità nazionale e del “boom economico” (anni “60” e 70) con la nascita della “società dei consumi” e del benessere, con le sue luci, ma anche le sue contraddizioni ( come l’acuirsi del divario Nord/Sud e lo strapotere della malavita organizzata, favorita da un sistema politico fondato su clientelismo e assistenzialismo. Dal punto di vista dello stile, Mario adotta un modo di scrittura semplice, lineare, quello della vita di tutti i giorni, della gente comune, senza fronzoli e vuoti giri di parole. Il testo dell’autobiografia manifesta un reale gusto per il racconto, presente un reale gusto tessuto narrativo ed un efficace capacità di coinvolgimento del lettore, tenendolo molto spesso col fiato sospeso, quando riferisce episodi ricchi di “suspense” (sia della vita reale familiare e lavorativa che riferite al caso delle credenze popolari nella presenza in casa di qualche entità di tipo “paranormale” come “ ‘O. Munaciello” (Spettro benevolo o dispettoso a seconda dei casi, o del comportamento delle persone con cui ha a che fare), percepita come reale da qualche familiare piuttosto incline all’autosuggestione). Lo stile è l’uomo, e in questa autobiografia c’è tutto Mario, dalla a alla zeta. Provate ad iniziare la lettura, ne sarete letteralmente conquistati dal fascino della sua vita divenuta un gradevole e avvincente racconto.