'Per andare bene in matematica bisogna essere portati ed io non lo sono.''In matematica non serve il buon senso, ma solo tanta memoria.''Perché studiare tanta matematica, se quello che serve è solo saper contare?' Queste sono alcune delle convinzioni più radicate sulla matematica.Quanto influiscono queste convinzioni sull'apprendimento degli studenti? Questi sistemi di credenze sulla matematica sono legati al fatto che le difficoltà derivino da un disturbo specifico dell'apprendimento? In questo testo si indaga, per mezzo dell'analisi delle risposte ad un questionario somministrato in alcune classi di un istituto tecnico, il peso di tali fattori emotivi-affettivi, confrontando i risultati ottenuti tra gli alunni con Dsa e i compagni che non presentano disturbi specifici di apprendimento.Sulla base dei dati emersi (sorprendenti in alcuni casi), si prendono quindi in esame alcune strategie utilizzabili nella didattica, ponendo particolare attenzione a quelle attività che possono aiutare gli alunni a prendere coscienza delle proprie credenze, passo fondamentale per poter rinnovare il proprio atteggiamento nei confronti della matematica. Il libro si rivolge ai docenti (non solo di matematica), ai genitori ed agli studenti, in particolare a coloro che presentano difficoltà in matematica.