"Medea" (Μήδεια, Médeia) è una tragedia di Euripide, andata in scena per la prima volta ad Atene, alle Grandi Dionisie del 431 a.C. La tragedia contiene una forma di critica al modello familiare tradizionale in uso nella Atene del V secolo a.C. Di fronte allo sdegno ed alla disperazione di Medea per le nuove nozze del marito, infatti, quest'ultimo contrappone motivazioni che all’ateniese medio potevano apparire sensate: la necessità di generare nuovi figli per la città, di assicurarsi una posizione sociale adeguata e la convinzione che del resto egli avesse fatto già molto per lei, portandola via dal mondo barbaro in cui viveva prima (la Colchide) e rendendole onore. L'autore Euripide (in greco, Εὐριπίδης, in latino, Euripides; Atene, 485 a.C. – Pella, 407-406 a.C.) fu un drammaturgo greco antico. È considerato, insieme ad Eschilo e Sofocle, uno dei maggiori poeti tragici greci. Traduzione a cura di Ettore Romagnoli Ettore Romagnoli (1871-1938), accademico d'Italia, professore di Letteratura greca a Roma, fu uno dei protagonisti della cultura italiana nella prima metà del Novecento.