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Fallito il tentativo sessantottino di costruire una società non competitiva, gli eventi successivi della storia contenmporanea hanno portato a un mondo iperconcorrenziale, dominato da una mentalità aziendale. In questo contesto i soggetti normodotati, che nell’antichità erano spesso additati ad esempio, in quanto legati a una vita semplice e morigerata, sono sottoposti a pressioni mai viste. L’ enfatizzazione ipertrofica del talento individuale e ancor più quella della notorietà più o meno giustificata, hanno portato a una rozza distinzione tra cosiddetti VIP e gente comune, evidentemente…mehr

Produktbeschreibung
Fallito il tentativo sessantottino di costruire una società non competitiva, gli eventi successivi della storia contenmporanea hanno portato a un mondo iperconcorrenziale, dominato da una mentalità aziendale.
In questo contesto i soggetti normodotati, che nell’antichità erano spesso additati ad esempio, in quanto legati a una vita semplice e morigerata, sono sottoposti a pressioni mai viste. L’ enfatizzazione ipertrofica del talento individuale e ancor più quella della notorietà più o meno giustificata, hanno portato a una rozza distinzione tra cosiddetti VIP e gente comune, evidentemente lesiva della dignità del singolo.
L’analisi dell’autore dopo avere approfondito i diversi modi di accogliere e gestire il sentimento di mediocrità, comune afflizione di molti, lascia intravvedere e auspica il prevedibile riscatto, rilancio e rivalutazione di concetti positivi come medietà, moderazione, realismo, buon senso.
Quanto alla cosiddetta “normalità” in quanto contrapposta alla “differenza” va detto che non tocca il presente discorso, ma altri temi contigui, che esulano dalla presente analisi.