Non solo grandi Maestri dell’Oriente, ma anche i primi Cristiani hanno sviluppato pratiche meditative, oltre alla preghiera. Analizzando la sua felice e duplice esperienza, l’autrice avverte che il pregiudizio verso tutto ciò che è definito “Cristiano” è un grande limite del nostro tempo. Partendo dalla storia di Padri e Madri del deserto (fin dal II secolo) a confronto con la Mindfullness di oggi (basata sul Buddhismo Tibetano), emerge quanta bellezza e sincronicità esiste fra le diverse Scuole. Per meditare non serve un credo religioso: tutti, sia laico, sia buddhista o ebraico-cristiano, indù o sufi musulmano ecc.. vi trovano serenità e benessere psicofisico. Alcuni grandi mistici della cristianità (es. M.Athos, Teodora, M.Eckart, Teresa d’Avila, S.Francesco…) sono alternati da capitoli di Neurofisiologia del cervello, con linguaggio semplice e diretto. Viene anche affrontato il digiuno, in quanto pratica ascetica e, dulcis in fundo, intervistato un noto iconografo sulla “bellezza” nel mondo Ortodosso. Un testo unico nel suo genere che associa le diverse Scuole Meditative alla Scienza, in un unico appassionante viaggio culturale, filosofico, interiore e di speranza.