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I reperti scheletrici umani o qualsivoglia altro resto biologico (ad es. mummie) di interesse archeologico hanno trovato il posto giusto e doveroso fra le cose che rientrano nella sfera dell’Archeologia. Da qualche decina di anni le metodiche antropologiche permettono tanti e così interessanti rilievi sui resti umani (sesso, età della morte, paleodemografia, tipo di attività ergonomica, caratteri genetici particolari, tipo di nutrizione, tipizzazioni genetiche) che questi ultimi sono divenuti elementi irrinunciabili da parte di qualsiasi studioso, non sprovveduto e non reazionario, che si…mehr

Produktbeschreibung
I reperti scheletrici umani o qualsivoglia altro resto biologico (ad es. mummie) di interesse archeologico hanno trovato il posto giusto e doveroso fra le cose che rientrano nella sfera dell’Archeologia. Da qualche decina di anni le metodiche antropologiche permettono tanti e così interessanti rilievi sui resti umani (sesso, età della morte, paleodemografia, tipo di attività ergonomica, caratteri genetici particolari, tipo di nutrizione, tipizzazioni genetiche) che questi ultimi sono divenuti elementi irrinunciabili da parte di qualsiasi studioso, non sprovveduto e non reazionario, che si occupi delle cose del passato. Il manuale è da vedersi come iniziale gradino allo studio di questo tipi di reperti: si interpretano gli antichi gesti intorno al defunto al momento della sepoltura ed i fenomeni conseguenti a quest’ultima; si definiscono le leggi di tutela, la metodologia di scavo degli stessi, un loro recupero adeguato, la loro forma ed essenza anatomica, il loro restauro e stoccaggio in vista dello studio vero e proprio i cui percorsi sono stati precedentemente delineati. Francesco Mallegni è stato ordinario di Paleoantropologia e docente di Antropologia presso l’Università degli studi di Pisa e di Siena. Si è occupato degli aspetti biologici dei gruppi umani del passato dei territori intorno al bacino del Mediterraneo (ha definito tra l’altro una nuova specie ominide, Homo cepranensis, dal cranio di Ceprano, vecchio di 800-900 mila anni e prima presenza umana in Europa). Ha curato mostre sull’evoluzione umana e sugli aspetti storico biologici di grandi personaggi che contribuirono a rendere unica la storia d’Italia. Ha numerosissimi studi sulle più prestigiose riviste italiane ed estere e tre manuali per studenti di biologia, di archeologia e di medicina, ai quali si aggiunge il presente.