Nella vasta produzione poetica cinquecentesca italiana, per lo più dominata dal fenomeno del «petrarchismo», un dato importante e unico è costituito dalla presenza, tra gli autori, di molte donne, a testimonianza dell’accresciuto ruolo culturale femminile nel corso del secolo: un ruolo nuovo, certamente di maggiore visibilità sociale, rappresentato anche in uno dei libri-simbolo del classicismo rinascimentale, Il Cortegiano del Castiglione, dove, accanto al ritratto ideale del gentiluomo di corte, trova pure spazio quello della perfetta gentildonna, della «dama di palazzo» ideale. E “cortigiane” si definirono, dopo il XV secolo, quelle donne, colte ed eleganti, esperte di musica, d’arte e di poesia, che erano solite trattenersi discorrendo, in ricevimenti e feste, con nobili, sia chierici sia laici, che praticavano le raffinate e mondane corti italiane del Cinquecento.