Metàstasis è una silloge a tratti ossimorica che parla coscientemente, metaforicamente, senza pudori d’amore. L’amore inseguito, sognato, vissuto e perduto. Nel rifuggire dei versi scantona l’evoluzione di quello stesso sentimento, come un cancro che ci modifica, una malattia che si insinua e si propaga. Ciò che ci fa sentire vivi deve prima o dopo scavarci l’anima, la carne, abbeverarsi alle nostre paure e asciugarsi alle nostre speranze.
L’amore è un elegante blasfemo sconosciuto ingannevole e seduttivo a cui non basta la certezza della nostra resa. Forse ha ragione Emily Dickinson quando dice che dell’amore non sappiamo nulla se non che l’amore è tutto. Che sia per questo che se ne parla-scrive tanto?
Nadia De Stefano ci smarrisce in un acquerello a tinte forti tempestato di lemmi eleganti, sgretola la punteggiatura tradizionale e ci accompagna sulle soglie di una misterica sliding door.
L’amore è un elegante blasfemo sconosciuto ingannevole e seduttivo a cui non basta la certezza della nostra resa. Forse ha ragione Emily Dickinson quando dice che dell’amore non sappiamo nulla se non che l’amore è tutto. Che sia per questo che se ne parla-scrive tanto?
Nadia De Stefano ci smarrisce in un acquerello a tinte forti tempestato di lemmi eleganti, sgretola la punteggiatura tradizionale e ci accompagna sulle soglie di una misterica sliding door.