“Mille Lire”: ci consegna la storia di un lembo di Terra, in cui le promesse disattese di una riforma agraria e l’esproprio delle zone più belle del Sulcis Iglesiente della Sardegna, per adibirla a base militare, hanno cambiato radicalmente la vita dei suoi abitanti. Nell'indifferente e crudele normalità del tempo, si sviluppano le vite dei protagonisti: figure delineate in un crescendo di vicissitudini, in cui ogni espressione è dettata dalla necessità di sopravvivere di fronte ad un crescendo di eventi, che travolgono e sconvolgono le loro vite. In questo contesto è possibile riscoprire il coraggio e la forza delle donne, di una madre e dei suoi figli, capaci di guardare nella storia del tempo, viverla per restare e vincere la miseria, i pietismi più o meno velati e la crudeltà, talvolta spietata, talvolta strisciante, del perbenismo. Donne, uomini e fanciulli traditi e umiliati, ma solo apparentemente rassegnati. La fragilità e la forza delle donne, infine vincenti in un mondo in cui l’alterità è divisione.