In pregnanti sinestesie ecco la terra, allegoria del corpo femminile, la madre Gea, solcata e fecondata (“Vomere solca”) stillare dai seni turgidi (“Monti e colline”) e ormai umida e nutrita, nutrire a sua volta (cfr. “Dlen dlen di vacca”). Il succedersi delle stagioni, come le varie fasi della luna, scandiscono il ciclo della vita: nascita, formazione, maturità e declino. Così nel prezioso volumetto di Giordano, alternanza ciclica ma anche continuo ricominciamento, come solo la forza della parola poetica sa operare.
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