Un romanzo breve (Sospetto) seguito da racconti brevi, dai titoli rigorosamente terminanti in “etta”, “etto”, “etti”, come Verdetto, Diletto, Pancetta, Ricetta, Inetta, Concetto, Duetto, Fretta, Traghetto. Il racconto Sinfonietta chiude la raccolta, ed è la voce della scrittrice a emergere, facendo spiegare a un personaggio la scelta dei titoli, con questo finto suffisso “a garanzia di leggerezza”, non un diminutivo, né un vezzeggiativo, nemmeno un espediente per addolcire le parole, “che nonostante tutto hanno la loro durezza e la loro verità”.Ritmo incalzante e spezzettato come i piccoli passi caratteristici del minuetto, forma di danza barocca che dà il titolo a un racconto e all’intera raccolta. Si ritrovano temi ricorrenti indagati e sviluppati in varie forme e possibilità, con personaggi alla ricerca del momento di verità, di svolta, di presa di coscienza sulla propria vita, e sulle vite degli altri. Altri diversi e così uguali. Protagonista centrale è la coppia: matrimonio, figli, amanti, rifiuti, inganni, abbandoni, sotterfugi, desideri, complicità, lutti, malattie, amore, rimorsi, rimpianti. Personaggi alla ricerca di un cambiamento o di una assoluzione, di una meta o di un modo per continuare a vivere, colti nel rapido istante della decisione, del tormento, della riflessione.Sono racconti che si inseriscono perfettamente nella tradizione letteraria delle short stories, in cui ciò che non viene narrato e che arriva prima o dopo il racconto è spesso più importante della storia stessa. Non è centrale la trama, ma l’indagine sull’esistenza e su come gli esseri umani reagiscono agli avvenimenti della vita, in cui uomini e donne mostrano la stessa dimensione vulnerabile nei sentimenti e nelle attese, nel mettersi in gioco e nel distruggersi, nell’oscurarsi e nel donarsi.