Notte aromatica, non so se romantica. Tempestata da corvi che, sventolanti nell’alto dei cieli, il loro roseo ma ambiguo colorito, gracchiarono morendo sugli occhi appisolati degli avventori d’un bar. Nick Joad, forse il fratello titanico del fantasma d’una celeberrima canzone di Bruce Springsteen, l’uomo che vive d’un sogno a occhi aperti, o di un roboante, fervido incubo. Il suo incubo migliore sarà sfidare il proprio demone ad Atlantic City. Un eterno duello che lo tormenta ma, nella sua pelle turbolenta, Nick Joad respira nel vento. Pugile in perenne, interminabile attesa. Ché il cielo delle sue ansie e dei suoi imperscrutabili patimenti, lastrato d’una visione salubre di gioia salvifica, miracoloso restauri l’antico, indelebile torto. E volerà paradisiaco ad agguantare la sua preda, laddove gli apparì diabolica di lungo, perturbante, angoscioso sonno immortale.