Anche in Calabria, regione lontana e periferica rispetto al più immenso e tumultuoso teatro europeo, il XVI secolo si è dipanato in tutta la sua ricchezza di avvenimenti. La presenza di numerosi studi sul ‘500 calabrese e il fatto che gli avvenimenti che si sono verificati nella regione, pur nella loro originalità, abbiano risentito delle vicende politiche e sociali nazionali ed europee, rendono arido il lavoro di sintesi e problematica ogni valutazione storico-critica. Se il ‘500 calabrese è difficilmente comprimibile in capitoli fittiziamente suddivisi è però possibile individuarne alcuni aspetti di particolare rilevanza. E l’autore di questo saggio ha inteso soffermarsi su alcuni aspetti rilevanti del Cinquecento calabrese: la Chiesa tra tentativi di riforma e rifeudalizzazione, il banditismo, feroce e di massa, momenti di impegno culturale rappresentati da Campanella, Telesio, l’Accademia cosentina. Lo studio, apparso la prima volta nel 1996, ristampato nel 2014, in questa edizione risulta ampliato.