Siena, 6 marzo 2013. Sono da poco passate le 21 quando da una finestra del terzo piano un corpo piomba sul selciato bagnato di un vicolo laterale della centralissima Via dei Rossi.Nessuno se ne accorge. Il vicolo non ha sbocco.E’ buio e deserto e lungo solo poche decine di metri. Non ha neanche un nome, non vi si affacciano finestre di abitazioni civili, ma solo di uffici vuoti per l’ora ormai notturna.In questi 30 anni si è consumato un fenomeno di carattere antropologico, che ha segnato l’inizio della fine. Quei signori avidi di potere e prebende non hanno saputo (o voluto) capire a quali rischi sarebbero state esposte la Città e le sue istituzioni se si fosse ordita la demolizione dei forti sentimenti e delle passioni che le univano.Finito il Monte dei Paschi, finita la ricchezza da consumare, solo allora i barbari avrebbero mollato la preda ormai spolpata e esanime.