"Moplen" è il percorso nelle esistenze della costellazione di personaggi che si intrecciano alla vita del protagonista, Giovanni, tra passato e presente, sovrapponendosi, intersecandosi e perdendosi nel monologo interiore che scardina spazio e tempo, e che fa emozionare. Giovanni cresce in una piccola comunità nel Salento, dove il bar del paese è una palestra di vita, in compagnia di una madre che considera quasi ossessivamente la pulizia del corpo come imprescindibile viatico alla purezza dell'anima. Il confine tra realtà e sogno, in queste pagine, è labile, perché i fatti narrati appaiono sempre contornati da un alone di mistero. Anche quando entrano in scena la vita e la morte, con tutta la loro scioccante carica di violenza, sembra prevalere la dimensione onirica, con la luce abbacinante e il calore del sole che divengono condizioni dell'anima. È così che il "transatlantico di polipropilene isotattico", realizzato in moplen, altro non è che una vasca di plastica che diviene vascello, navicella per un viaggio alla ricerca dell'amore e dei legami forti che danno un senso al nostro vivere.