Marta, rimasta sola, nel corso di un sopralluogo nel sotterraneo di una scuola che il preside vuol trasformare in archivio comincia a osservare gli scaffali dove sono appoggiati di traverso faldoni pieni di vecchi documenti e pile di quotidiani ormai sbiaditi. Si accorge, nel frattempo, che dietro una scatola di cartone spunta un volumetto bianco con la copertina bordeaux: si tratta di un numero della selezione del Reader’s Digest, la stessa collana a cui anche suo padre era abbonato negli anni Sessanta. In famiglia erano in sette, cinque figli in dieci anni, papà Nanni medico e mamma Lilia casalinga. Oltre ai panini con la marmellata, i libri di favole, il Corriere dei Piccoli, Diabolik e Topolino, c’erano anche i numeri di questa pubblicazione. Apre il volumetto e ne legge il sommario, tra i racconti uno in particolare attira la sua attenzione “Che noia un medico in famiglia!” Così si siede sui gradini del seminterrato, sotto il neon, e comincia a leggere l’articolo sul medico e sulla sua famiglia. E quello che legge fa pattinare indietro i suoi ricordi: la scuola, le maestre, le penne bic, gli erbari e le ricerche fatte sfogliando l’enciclopedia Conoscere, le marmellate della tata Rosella che raccontava le avventure di Pirinpinpin mentre stirava, i pigiami riscaldati nelle sere d’inverno sulla stufa a kerosene, le gite al mare e le conchiglie, le estati in montagna, la prima comunione con il vestito da sposa, la macchina da scrivere a cui affidare il suo futuro di scrittrice, le straordinarie frittelle della mamma…
Una storia deliziosa, un inno alla famiglia e ai ricordi che come morbide impronte tracciano un sentiero fatto di immagini, luoghi ed emozioni.
Una storia deliziosa, un inno alla famiglia e ai ricordi che come morbide impronte tracciano un sentiero fatto di immagini, luoghi ed emozioni.