Nata per caso è un romanzo che si fa leggere tutto d’un fiato, imperniato realisticamente sulla storia normale di una donna comune, il risultato è un testo in cui ogni lettore può ritrovare una parte di sé.
Silvia ha raccontato la vita di Margherita in modo schietto e lineare. Ha ricordato fatti appartenenti a un passato lontano, quando l’innocenza dell’età non capiva gesti sconosciuti e li subiva in silenzio, senza neanche il conforto delle lacrime.
Ha narrato la famiglia d’origine, i genitori, le sorelle, per poi scivolare dolcemente nella famiglia voluta, propria, costruita sull’amore per un uomo e sui figli che crescono, sulla loro istruzione, sui valori, sui nipoti.
Ha descritto la magia delle feste, la gioia di addobbare un albero di Natale o semplicemente di camminare per le strade di una grande città, osservando il luccichio delle vetrine decorate di magia.
Ha rivelato il dolore della malattia con le sue diverse facce. Una malattia improvvisa, lenta e progressivamente debilitante, un intervento necessario e programmato che le fa conoscere, e in qualche modo apprezzare, il silenzio della solitudine.
Ha tracciato un percorso lavorativo ricco di soddisfazioni ma al tempo stesso segnato da importanti difficoltà.
Nata per caso è un lungo e delicato cammino nella conoscenza di una donna vera che si spoglia dei suoi ricordi per crearne un racconto che vuole essere una testimonianza.
“Mi piegano ma non mi spezzano” è il motto di Margherita, che guarda alla vita ogni giorno con un rinnovato sorriso di gioia e gratitudine.
Silvia ha raccontato la vita di Margherita in modo schietto e lineare. Ha ricordato fatti appartenenti a un passato lontano, quando l’innocenza dell’età non capiva gesti sconosciuti e li subiva in silenzio, senza neanche il conforto delle lacrime.
Ha narrato la famiglia d’origine, i genitori, le sorelle, per poi scivolare dolcemente nella famiglia voluta, propria, costruita sull’amore per un uomo e sui figli che crescono, sulla loro istruzione, sui valori, sui nipoti.
Ha descritto la magia delle feste, la gioia di addobbare un albero di Natale o semplicemente di camminare per le strade di una grande città, osservando il luccichio delle vetrine decorate di magia.
Ha rivelato il dolore della malattia con le sue diverse facce. Una malattia improvvisa, lenta e progressivamente debilitante, un intervento necessario e programmato che le fa conoscere, e in qualche modo apprezzare, il silenzio della solitudine.
Ha tracciato un percorso lavorativo ricco di soddisfazioni ma al tempo stesso segnato da importanti difficoltà.
Nata per caso è un lungo e delicato cammino nella conoscenza di una donna vera che si spoglia dei suoi ricordi per crearne un racconto che vuole essere una testimonianza.
“Mi piegano ma non mi spezzano” è il motto di Margherita, che guarda alla vita ogni giorno con un rinnovato sorriso di gioia e gratitudine.