“La voglia d'avventura, la disoccupazione in Italia, il fascino dell'esotico, la retorica fascista sull'Impero, eh sì, ci sarei andato anch'io. E Carlo c'è andato. Via dalla disoccupazione, vent'anni in bocca e, perché no, la potenza di quel richiamo esotico e lontano. E le avventure non sono mancate: l'amore di Selam, l'orrore della repressione fascista, i lunghi viaggi dal mare all'altipiano in una girandola di episodi ora divertenti ora tragici. Poi la guerra, la prigionia in Tanganika, l'incontro con Aisha nell'incanto dell'Africa Equatoriale.” (giorgio.chiavegato@hotmail.it)