Stefano Siani, promettente avvocato, ritorna a distanza di molti anni nel suo paese di origine dove per un assurdo caso del destino ritrova lo sguardo innocente e trasognato di Elisa, la bambina con lo chignon alto con un fiore infilzato nel pettine e due grandi occhi stellati. Un incontro magico nato tra i banchi di scuola il cui idillio era stato bruscamente interrotto dalla improvvisa partenza di Stefano trasferitosi a Roma con i suoi genitori. Da quel momento le loro strade si sono separate fino al giorno in cui Stefano, diventato, oramai, un brillante legale alle prese con crudeltà, ingiustizie quotidiane e un amore tormentato, languente in un lacerante esilio interiore, si ritrova tra le mani un fascicolo ruvido e sgualcito che riporta sulla copertina un solo nome e cognome: Elisa Palmieri. Una porta sul passato gli si spalanca davanti liberando dal suo piccolo mondo, rimasto a lungo disabitato, sensazioni ed emozioni sepolte dalle brume maestose del tempo che lo inghiottiscono inavvertitamente in una spirale di cerchi concentrici dai contorni sfumati e indefiniti. Non sempre le cose della vita ritornano nello stesso stato in cui le si è lasciate, a volte sono più pallide, più trascurate, prive di luce, come il colore giallo delle foglie morte.