A fine marzo del 1819, il ventunenne Giacomo Leopardi è fortemente turbato dalla notizia di cronaca di un giornale pesarese nella quale si riferisce di una giovane che ha concepito un figlio in assenza del marito ed è morta per le conseguenze di un aborto praticatole da un noto chirurgo, sposato, con due figlie, sul quale grava il sospetto di averla resa incinta. Ne segue il processo che vede imputato il medico. Di qui la canzone Nello strazio di una giovane, nella quale Giacomo identifica la tortura di Virginia (questo il nome della giovane), sua coetanea quasi, con la sua personale disperazione. Questo lo spunto dal quale trae ispirazione l’atto unico di Donatella Donati, giornalista e scrittrice teatrale; una narrazione sceneggiata della canzone leopardiana che si inserisce nel più che decennale impegno dell’Autrice nella ricerca degli aspetti drammaturgici nella vita e nell’opera del Recanatese. L'AUTORE Donatella Donati, giornalista e scrittrice teatrale ha coordinato il Centro Mondiale della Poesia di Recanati, città dove è nata. I suoi testi per video, tra i quali Canova e Piero della Francesca, editi da Marsilio, sono concepiti come sceneggiature. Ha drammatizzato anche biografie di poeti come Leopardi, Rimbaud e Neruda, interpretandoli in modo libero e originale. Dall’anno del bicentenario leopardiano ha creato, con la frequente collaborazione del regista Rodolfo Craia, spettacoli di musica e poesia che, partendo dal Colle dell’Infinito (i “Notturni leopardiani”), sono stati presentati in molti teatri italiani, con la partecipazione di grandi interpreti, tra i quali Ugo Pagliai e Paola Gassman, Angelo Inglese e Madame Loriot, il pianista Marco Sollini e numerosi altri, italiani e stranieri. Cittadina onoraria del comune parigino di Issy-les-Molineaux, è socia dalla sua fondazione del “Café Philo”. Per Osanna ha pubblicato (2007) l’atto unico Tutto a te mi guida. L’ultimo giorno di Maria Antonietta